Lazio: al Gemelli “Codice Viola” per salvare paziente in arresto cardiaco

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Per salvare un paziente in arresto cardiaco, che non risponde alle manovre convenzionali di rianimazione, al Policlinico Gemelli di Roma è attivo il ‘Codice viola’. In pochissimi minuti è possibile mobilitare un team specialistico multidisciplinare: il paziente viene tenuto in vita grazie a una sorta di cuore e un polmone artificiali esterni, che permettono di mantenere le funzioni vitali degli organi. Allo stesso tempo viene indotto uno stato di ipotermia, una ibernazione controllata con la quale vengono preservate le cellule cerebrali e mitigati gli eventuali danni subiti. Nel frattempo, per il team specialistico è possibile diagnosticare e intervenire sulla causa dell’arresto cardiaco. Superata la crisi, il paziente viene riportato gradualmente alla normotermia: il processo viene definito ‘resuscitation’.

Si tratta di una novità assoluta per il nostro Paese ed è attivo al Policlinico Gemelli di Roma, nell’ambito del progetto ‘Gemelli Cardiac Arrest Center’, che si avvale della collaborazione della Onlus ‘Dona la vita con il cuore’. Grazie all’attivazione del ‘Codice viola’, diverse persone sono state già salvate e hanno potuto far ritorno a una vita normale. La presentazione del ‘Codice viola’, tenutasi nella sala grande del ‘Ceppo’ di Roma nasce dall’impegno di Patrizia Caimmi, pioniera della medicina di emergenza, che è riuscita a mettere in sinergia le eccellenze sanitarie del Lazio e dell’Emilia Romagna.

«Il ‘Codice viola’ nasce all’interno di un progetto di collaborazione umana. Il modello che abbiamo creato è ovviamente replicabile ed è auspicabile che venga messo in rete a Roma e in tutta Italia», ha spiegato Massimo Massetti, direttore dell’unità operativa complessa di Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli. Massetti, classe 1964, ha lavorato 20 anni in Francia dove ha sperimentato questa metodica per poi rientrare in Italia, chiamato dal Policlinico dove ha istituito il ‘Codice Viola’. Il progetto ‘Cardiac Arrest Center’, oltre alla cura avanzata, si occupa anche di didattica, ricerca e della formazione all’emergenza sia del personale sanitario sia dei cittadini. (Fonte: Online News)