Il calvario delle prescrizioni tra farmaci simili e… pressappoco identici

Print Friendly

Leggo che nella Regione Abruzzo, in attuazione del piano di rientro,è stato decurtato del 20% lo stipendio ai medici di medicina generale. A loro va tutta la mia solidarietà. Ricordo, per chi non lo sapesse, che l’Abruzzo è stata una la prima regione di Italia ad adottare le delibere per il controllo  della spesa farmaceutica ai fini di un risparmio (così si dice in giro) dei fondi pubblici ,destinati al settore sanitario. (segue)

E’ quantomeno strano che proprio in Abruzzo, dove questi provvedimenti hanno pesato sulla pelle e sulle tasche dei cittadini e reso più difficile il lavoro dei medici di medicina generale,si sia verificato un buco, anzi una voragine nei conti pubblici. Tant’è che i vertici politici regionali sono stati indagati e qualcuno di loro è finito anche in galera.

Ricordo ancora che coloro che hanno deciso di decurtare lo stipendio ai medici, a gente che lavora onestamente e paga le tasse, sono gli stessi che hanno proposto per sè, in consiglio di giunta regionale,una liquidazione milionaria.

Ci hanno detto e scritto che noi medici del Lazio dobbiamo essere contenti  perchè, grazie all’intervento di qualche sindacato,percepiamo uno stipendio (un po’ scarno in verità)ancora completo, come da contratto.E per vedere rispettato questo sacrosanto nostro diritto, abbiamo dovuto piegare la testa a delibere, lettere letterine e tribunali di pseudo-appropriatezza-inquisizione?

 Invece di inorridire dinnanzi a questa situazione e decidere di lotte sindacali serie,vogliamo far passare come una vittoria, quella che è un’ecatombe per la professione medica?

Il Commissario ad acta del Lazio, in verità, ha deciso misure di rientro  molto demagogiche e per niente efficaci :decurtazione di posti letto di ospedali pubblici e,come leggo dai giornali, sovvenzionamento a policlinici e università private;vendita dell’ospedale S.Giacomo e riconferma di      spesa milionaria per rinnovare i contratti  a tutti i Direttori Generali delle ASL del Lazio;divieto assoluto di nuove assunzioni di addetti ai lavori in campo sanitario e non un tentativo di internalizzare tutti quei servizi che alla sanità pubblica costano un patrimonio.

Le ambulanze del 118 rischiano di rimanere senza carburante? Meno male che di carburante ne è rimasto abbastanza per le auto blu. E veniamo alle dolenti note:la spesa farmaceutica ,che pur rappresentando un misero11% rispetto alla spesa sanitaria globale(ricordo sempre il buco dei due miliardi di euro qui nel Lazio),viene sempre più ridotta. Leggo le dichiarazioni del presidente e lo confesso ,da quel che dicono i giornali, non ci ho capito granchè. “Solo gli esenti avranno farmaci griffati, gli altri si dovranno accontentarsi dei generici”E dov’è il risparmio, considerato che la differenza prezzo tra il griffato ed il corrispondente generico la paga già il cittadino, esente oppure no?A meno che, equivocando volutamente sulle parole ,non si voglia intendere farmaci equivalenti per categorie omogenee; la qualcosa tradotta in parole povere, per i non addetti ai lavori, significa pagarsi i farmaci griffati ancora coperti da brevetto(e quindi che non hanno un equivalente generico) oppure cambiare terapia con farmaci similari, ma del tutto diversi. E si ha il coraggio di affermare che non c’è una rintroduzione al ticket?E come chiamarlo questo ,se non un maxi ticket?

Dovrò tenere un corso semantico ai miei pazienti sul significato di farmaco generico, branded, equivalente o farmaco di riferimento per classi. Dovrò spiegarlo alla sig.ra Michelina, di anni 80, che da quindici giorni ha smesso di assumere la sua terapia per il cuore, il diabete, la pressione. Essendo la  sua farmacista di fiducia andata in vacanza e rivoltasi ad altra farmacia, si è vista cambiare la terapia(così dice lei)”Dottore’, la farmacista  mi ha detto una bugia, mi ha detto che erano uguali, invece le scatole ed i colori sono tutti diversi. Dopo averle prese un giorno sono stata tanto male”.

Lo credo,dopo aver assunto tre pasticche per il colesterolo ed una sola per il cuore avendo confuso i colori e le scatole. Ma queste cose i politici lo sanno quando decidono la sostituibiltà di un farmaco?E noi, una volta tanto, vogliamo smettere di plaudere ed approvare le loro scempiaggini?

Come ama ripetermi un caro amico e collega : paradossalmente stiamo facendo (senza offesa per nessuno) come i comitati ebraici olandesi che sovvenzionarono Hitler per non finire nei forni crematori. Alla fine morirono bruciati lo stesso.
OP – pubblicato su Sanita’ Lazio n. 20