Da Smi Nazionale: indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell’Emergenza – Urgenza e dei pronto soccorso

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Indagine conoscitiva sulla situazione della medicina dell’Emergenza – Urgenza e dei pronto soccorso in Italia
alla Camera dei Deputati: le proposte del Sindacato Medici Italiani

Gli interventi di Pina Onotri – Segretario Generale SMI e Fabiola Fini – Vice Segretario Nazionale SMI

Roma 24, ott. 2023 “Superare la scarsa attrattività del Sistema Sanitario Pubblico. La difficoltà nel reperire figure specialistiche alimenta il ricorso ad un mercato di prestatori d’opera estranei al sistema che ne precarizzano l’organizzazione del lavoro. Per recuperare servirebbe una crescita del finanziamento di 5 miliardi all’anno per i prossimi 5 anni, più quanto necessario a garantire la stessa crescita degli altri paesi.
Occorre destinare ulteriori fondi per il Sistema dell’emergenza-urgenza. Proponiamo di stornare il 5% delle risorse dell’attività libero professionale del fondo di perequazione prevalentemente verso il sistema di emergenza urgenza, verso il pronto soccorso. Proponiamo, inoltre, l’incentivazione economica dei medici di PS e di emergenza urgenza finanziandola con parte dei proventi derivanti dal pagamento dei ticket dei codici bianchi, nonché con quanto viene speso dalle aziende sanitarie per l’acquisto di beni e servizi in cui è ricompresa anche l’acquisto di prestazioni sanitarie dei medici dei medici gettonisti.
Proponiamo che si riconosca l’indennità di lavoro usurante ai medici dell’emergenza-urgenza, (medici di PS e di 118), che prestano la loro attività nei Pronto Soccorso; tale riconoscimento comporterebbe un’indennità economica e pensionistica adeguata e giusta, al fine di diventare un’attività scelta dai professionisti per il valore aggiunto che viene riconosciuto.
Abbiamo bisogno d’ipotizzare una reale staffetta generazionale, tenendo conto dell’età elevata dei medici del sistema emergenza- urgenza e della necessità di formazione dei neo assunti con articolazioni di lavoro che incentivano la permanenza in servizio. I medici specializzandi che si trovano di fatto a gestire attività di reparto con grandi responsabilità e rischi medico legali vengono retribuiti molto meno degli altri colleghi con borse di studio. Per gli specializzandi deve esser previsto un nuovo contratto di formazione lavoro con tutti i diritti le tutele dei dipendenti del SSN.
Modifiche dalla normativa vigente e proposta di tempo pieno per i medici convenzionati 118 con il SSN. Proponiamo che vi sia un atto d’indirizzo tra Stato e Regioni al fine d’individuare aree di attività della emergenza territoriale per il miglioramento dei servizi e per richiedere l’instaurarsi di un rapporto d’impiego.
Venga previsto il rapporto di dipendenza nella dotazione organica dell’emergenza-urgenza dei medici 118 attualmente operanti con convenzione a tempo determinato, dopo il conseguimento specializzazione in medicina di emergenza urgenza”.

Ufficio Stampa