Lo Smi ricorrerà alle vie giudiziarie per garantire i diritti dei medici in formazione specifica in medicina generale

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logosmiIl Sindacato dei Medici Italiani ha dato mandato ai suoi consulenti legali per avviare una azione collettiva per chiedere l’equiparazione del Corso di formazione specifica in Medicina Generale agli altri corsi di specializzazioni in altre branche.

“La formazione in medicina generale è specifica – sottolinea Fabrizio Salemi, coordinatore dell’area giovanile dello Smi, Formazione e Prospettive – ma non è una scuola di specializzazione. È diversa dalla formazione specialistica sebbene, a livello internazionale, le scuole di specializzazione in medicina generale rappresentino la norma. Il che è uno scandalo: l’Italia è in un ritardo enorme, e non ha dimostrato ancora alcuna intenzione di colmare questa lacuna”.

“La scuola di specializzazione – aggiunge l’avvocato Antonio Puliatti, illustrando le differenze tra i diversi corsi – viene considerata come una prosecuzione dell’università; infatti gli specializzandi pagano le tasse universitarie e percepiscono ‘un trattamento economico annuo omnicomprensivo’ che, a differenza di quella dei corsisti di medicina generale, è esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (art. 41 d. lgs 368/1999), e sono iscritti alla gestione separata dell’INPS. Inoltre, l’azienda sanitaria, presso la quale il medico in formazione specialistica svolge l’attività formativa, provvede con oneri a proprio carico alla copertura assicurativa per i rischi professionali, per la responsabilità civile contro terzi e gli infortuni connessi all’attività assistenziale svolta dal medico in formazione nelle proprie strutture, alle stesse condizioni del proprio personale (art. 41 d. lgs 368/1999). Il che non avviene con i corsisti di formazione MG che, invece, percepiscono dalla regione una borsa di studio sulla quale pagano IRPEF ed IRAP: e i costi dell’assicurazione sono a loro carico (art. 17 e 18 D.M. 7 marzo 2006)”.

Lo Smi ha dato mandato, appunto, ai consulenti legali affinché si approfondisca la questione, anche in relazione alle direttive comunitarie. “Siamo certi che l’Europa – continua Pina Onotri – ci darà manforte per eliminare le sperequazioni a danno dei medici in formazione specifica. Se la politica continuerà a non intervenire, ricorreremo alla vie giudiziarie per dare giustizia e serenità a migliaia di futuri giovani medici di medicina generale”. (Fonte: Sindacato Medici Italiani)