Sempre più medici vittime di aggressioni. La Fnomceo approva all’unanimità una mozione per tutelare il personale sanitario

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Di fronte al crescente numero di aggressioni ai medici, la Federazione fa appello a Governo e Regioni affinché intervengano per garantire adeguate condizioni di sicurezza. La mozione approvata, su proposta dell’Ordine dei medici di Bari, chiede un intervento per potenziare il monitoraggio di questi atti violenti e per verificare che condizioni organizzative e strutturali siano idonee.

I numerosi episodi di violenza, che si sono susseguiti soprattutto nei reparti di emergenza e urgenza, hanno spinto la Federazione nazionale degli ordini dei medici a lanciare un appello al Governo e alle Regioni. È stata approvata oggi all’unanimità nel Consiglio nazionale Fnomceo riunito a Roma la mozione, proposta dall’Ordine dei medici di Bari, sulla sicurezza dei medici e del personale sanitario. La Fnomceo chiede un intervento per potenziare il monitoraggio di questi atti violenti e per verificare che condizioni organizzative e strutturali siano idonee.

“Il Sistema Sanitario – sottolinea una nota della Federazione – deve mettere il medico ed il personale sanitario nelle situazioni di operare garantendo le più idonee condizioni di sicurezza sia del paziente che degli operatori coinvolti, promuovendo a tale scopo un’adeguata organizzazione e mettendo a disposizione strutture idonee e decorose in grado di assicurare un’adeguata assistenza. Visto che la professione medica ha già pagato un altissimo tributo, anche con il sacrificio della vita di colleghe e colleghi, la Federazione impegna il Comitato Centrale a rappresentare tale situazione in ogni sede istituzionale e a fornire ogni idonea collaborazione per porre fine al clima di insicurezza in cui oggi esercitano molti operatori sanitari, cosi tutelando i cittadini e gli stessi professionisti”.

“I medici lavorano sempre più in un clima di paura – ha detto Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine di Bari – Urge un deciso intervento che garantisca adeguate condizioni di sicurezza per i colleghi, ma anche per gli stessi cittadini”. (Fonte: Quotidiano Sanità)