Ancora sulla certificazione on line

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Vi invitiamo a ritirare il pin solo su richiesta formale della asl e a continuare la compilazione cartacea dei certificati fino a nuove indicazioni

Vi inoltro la nota sui certificati on line del collega della Lombardia.
Naturalmente la posizione dello Smi Lazio è allineata:ritirare il pin esclusivamente su richiesta formale della ASL (e naturalmente una semplice mail, a meno  che sia certificata,non può essere considerata una richiesta formale) e continuare ad utilizzare il cartaceo fino a nuove indicazioni.
Vi terremo informati
Cordialii saluti
Pina Onotri
Segretario Organizzativo Regionale  SMI LAZIO
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Cari Colleghi ed Amici,alla fine di questa comunicazione troverete la nota del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione,sulla trasmissione dei certificati di malattia on line.Continua il tormentone  che sicuramente ci accompagnerà per buona parte dei mesi a venire.Non è stata concessa alcuna proroga perchè una proroga avrebbe politicamente sfiduciato l’operazione del ministro Brunetta;si è tuttavia concesso il proseguimento delle procedure di collaudo che in ultima analisi permettono l’utilizzo del cartaceo senza incorrere,per i medici, nel sistema sanzionatorio .Ma il punto più interessante della nota ministeriale è quando si spiega la mancata proroga perchè non si è voluto penalizzare i medici che  in questi mesi hanno operato conformemente alla legge.Questo rafforza ancora di più l’azione dello SMI lombardo che ha invitato i medici ad utilizzare sempre e solo il cartaceo.Anche se i Sindacati non sono mai stati invitati ad un reale tavolo di trattativa con il ministero,è compito dei sindacati allertare i medici sui rischi che possono correre con l’invio telematico così come strutturato adesso ,dire che inviando telematicamente il certificato si assumono responsabilità che prima erano del lavoratore(vedi domicilio durante la malattia e l’indicazione del datore di lavoro); dire che se manca l’allineamento con le schede sanitarie del singolo medico si perde sulla cartella clinica il dato riguardante il periodo di malattia del paziente lavoratore(e pensatr cosa può succedere in caso di continuazione di malattia);dire che utilizzando adesso il sistema telematico di invio si dilata il tempo di attesa nei singoli studi medici a discapito degli altri cittadini utenti;dire che,se la legge è uguale per tutti, è impensabile che il sistema possa partire solo in alcune regioni telematicamente più virtuose;dire che l’attività clinica è sovrana.Noi dello SMI l’abbiamo fatto mentre altri si sono piegati allo "zerbinismo" politico,occupandosi di macro aree ed abbandonando le criticità quotidiane del nostro lavoro.Ma la nostra azione si sposterà anche nella ricerca di note incostituzionali eventualmente presenti nel decreto Brunetta.Vi terremo informati S.M.I.Lombardia
Dott. Enzo Scafuro -segretario regionale 
www.sindacatomedicitaliani.it