Pronto il piano per tutelare le fasce più deboli della popolazione laziale dagli effetti delle ondate di calore. Per il 9 giugno la direzione regionale sanità ha convocato la riunione con gli esperti dell’osservatorio epidemiologico regionale e i medici di famiglia per definire i particolari operativi. Per il 2014 il programma di prevenzione coprirà 4 mesi, ovvero dal 15 giugno al 15 settembre. L’azione sul campo è affidata ai circa 5.000 medici di famiglia che operano nel Lazio. Saranno loro a selezionare quali tra i propri assistiti dovranno essere inseriti nel programma, ma basandosi su un ampio elenco di soggetti suscettibili, indicati dall’osservatorio epidemiologico regionale che da sempre cura l’attuazione del progetto e che indica quattro diversi livelli di rischio Per ogni paziente inserito nella platea dei soggetti a rischio, prevalentemente una popolazione anziana che va dai 64 ai 74 anni e oltre, sarà compilata una scheda, e per ogni paziente i medici di famiglia devono assicurare un accesso domiciliare. Complessivamente si tratta di oltre 40mila persone. Trentamila sono quelle affette da patologie cardiocircolatorie e respiratorie, ma il numero si amplia poiché nel programma di sorveglianza i medici possono inserire persone fragili fuori dalla fascia d’età indicata. L’indicazione ai medici è di programmare e potenziare gli accessi domiciliari in corrispondenza dei giorni in cui sono previste condizioni climatiche ad alto rischio. I sistemi di allarme previsti dal ministero della salute nella Regione Lazio sono sei: Roma, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e Civitavecchia. Quotidianamente saranno pubblicati bollettini d’allarme, consultabili sul sito web del ministero della salute www.salute.gov.it e sul sito dell’osservatorio del dipartimento di epidemiologia del Lazio www.deplazio.net. (Fonte: Online News)