Fials attacca Zingaretti: “Servono servizi assistenziali veri, non propaganda”

Print Friendly

«Ci risiamo di nuovo. Anche questa volta la Regione vuole far passare per innovativo il pacchetto ambulatoriale complesso, il cosiddetto Pac, e il servizio osiddetto di Day service. Purtroppo per la propaganda regionale va male perché noi ricordiamo bene che entrambi furono avallati già nei primi mesi del 2007 dall’allora assessore Battaglia sotto la giunta Marrazzo. Operazione che ora come allora non funzionerà se non si abbattono i tempi d’accesso alla diagnostica e specialistica». Lo dichiara una nota della Segreteria provinciale Fials di Roma. «È vero che questi strumenti, come prevede il decreto del commissario alla sanità Zingaretti – aggiunge – consentiranno di svolgere l’intero percorso di indagine e diagnosi entro 30 giorni, ma è pure vero che il problema si pone nella celerità iniziale ossia quando iniziare il percorso. Piuttosto che dire se ci sono Asl nel centro della Capitale dove per fare la mammografia si attende 1 anno esatto? Come fa il governatore Nicola Zingaretti a garantire prestazioni in day service in quella struttura (e stiamo parlando dell’ ex ospedale Nuovo Regina Margherita, ora Presidio territoriale e punto di primo soccorso e in seguito forse Casa della salute), se questi sono i tempi d’accesso alla diagnostica? Per le altre prestazioni ecografiche tuttavia non si aspettano meno di 150, 180 giorni. Su questo punto importante aspettiamo risposte chiare». «Noi, tra le nostre proposte in audizione regionale presentammo anche una serie di risposte possibili per l’abbattimento delle liste d’attesa ma vediamo invece, che manca la volontà di attuare operazioni concrete che diano risposte in favore di spot elettorali più o meno evidenti. Per ora l’evidenza è questa – conclude la nota Fials – i cittadini attendono risposte vere e fattibili mentre la Regione si arrabatta su proposte provvedimenti cervellotici che cozzano con la realtà contestuale del Lazio. Non servono nuove metodiche di screening: i nostri medici sono dei professionisti. Serve dare la possibilità di fare prevenzione. E la prevenzione se non si abbattono le attese agli esami clinici è impossibile da fare». (Fonte: Online News)