Assobiomedica: “La gestione della cronicità rappresenta un’opportunità per un Ssn sostenibile”

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Il vicepresidente Cevenini: «La vera strada verso il risparmio sta nel favorire l’accesso all’innovazione tecnologica e alla personalizzazione delle cure».

«Il tema della cronicità rappresenta oggi un’opportunità per il Servizio sanitario nazionale per risparmiare in modo strutturato, garantendo ai cittadini l’accesso all’innovazione e alle cure personalizzate. Purtroppo invece i tagli lineari degli ultimi anni hanno reso il nostro Ssn sottofinanziato del -10% rispetto all’Europa a 15 e si stima che nel 2017 la spesa sanitaria potrebbe arrivare a un’incidenza sul Pil del 6,7%». Questo, in sintesi, l’intervento del Vicepresidente di Assobiomedica, Maurizio Cevenini, al convegno “Tra costi elevati e difficoltà nella cura: riabilitazione ed assistenza domiciliare e protesica. Il tema della cronicità”, organizzato da Cittadinanzattiva nell’ambito dell’Exposanità, che si sta svolgendo a Bologna. «Un Ssn pubblico che rinuncia all’innovazione tecnologica e di processo – ha spiegato Cevenini – è destinato a diventare da universale a residuale, portando a un impoverimento della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini. Senza un accesso all’innovazione rapido, trasparente e governato centralmente, un moderno sistema sanitario non solo non è e non sarà in grado di sostenere i nuovi diritti di salute della popolazione, ma rinuncia gradualmente alla qualità delle prestazioni. La distribuzione sul territorio dei trattamenti per la gestione della cronicità, della riabilitazione e dell’assistenza protesica è invece una grande occasione per risparmiare e affrontare in maniera strutturata la tematica dei costi di sistema, migliorando i servizi sanitari». «La vera sfida e la vera strada verso il risparmio – ha concluso il vicepresidente di Assobiomedica – sta dunque nel favorire l’accesso all’innovazione tecnologica e alla personalizzazione delle risposte terapeutiche e riabilitative. Si tratta di una rivoluzione soprattutto culturale e politica, prima che economica, che prevede una programmazione e una pianificazione seria in Sanità, partendo dalle istituzioni centrali e arrivando a quelle regionali. Intanto vediamo con piacere che i cittadini e Cittadinanzattiva che li rappresenta sono già pronti a cogliere questa sfida come lo è d’altronde Assobiomedica». (Fonte: Panorama della Sanità)