Comunicato Stampa

Print Friendly

A DIFESA DEL 118 PUBBLICO

COMUNICATO STAMPA S.M.I.
 
Non si ferma la protesta dello SMI di fronte alla svendita del servizio  Ares 118 Lazio ai privati, e si procede decisi col ricorso al TAR Lazio, affermano il segretario regionale SMI Gianmarco Polselli e la responsabile nazionale 118 e P.S Francesca Perri.
Nonostante lo SMI sia al momento l’unico Sindacato a procedere in tale direzione, è di conforto sapere,  che non è l’unico ad opporsi alla svendita del servizio, anche alcuni sindacati del comparto si stanno muovendo, forse perchè più lungimiranti di altri, si sono resi conto che non solo si svende, ma si crea altro precariato, che certo non favorisce il servizio stesso.
Noi come Sindacato di categoria Medica,  continuano i due dirigenti, possiamo ricorrere al TAR per la parte che ci compete, ossia ribadendo che l’esternalizzazione di un servizio medico da parte di una Struttura Pubblica non è ammessa dalla legge. Allo stesso tempo siamo convinti che il Sistema di Emergenza 118 è un nodo strategico della Sanità Pubblica e va migliorato e potenziato, miglioramento e potenziamento passano attraverso la professionalità e l’esperienza di tutte le figure professionali coinvolte (medico, infermiere, autista e barelliere). E per queste figure è uscito un annuncio di lavoro il giorno 8/4, che riguarda Roma e Latina, da parte di  una agenzia che si auto- definisce  leader del settore. Viene da chiedersi, come fa un’agenzia privata a definirsi leader del settore, quando nel Lazio l’unica Azienda deputata all’emergenza è pubblica, ossia l’ARES 118?   
Sempre più prepotentemente soggetti privati entrano nel pubblico, dove si vuole arrivare? Le garanzie  di professionalità chi le assicura?  Sicuramente qualcuno è garantito, chi è abituato a fare della Sanità un business, ad esempio. 
Il sistema dell’emergenza è un sistema semplice, continua Perri, ma complicato allo stesso tempo, ci sono molteplici sfaccettature che solo chi ha esperienza e professionalità può affrontare, certo se qualcuno pensa che basta caricare il paziente e portarlo in Ospedale e basta che l’ambulanza arrivi in 8 minuti, allora si sbaglia di grosso, perchè questo non è fare emergenza, ma è fare i trasportatori, e allora sì che l’esperienza e la professionalità contano poco o nulla, e in questo caso non sarebbe necessario avere alcuna Azienda Pubblica  con tutto il suo Apparato burocratico-amministrativo, ma basterebbe una semplice Centrale telefonica come per il servizio taxi, la collettività risparmierebbe.
Lo SMI difende con convinzione il Sistema 118 Pubblico e ancora una volta si augura che la Regione Lazio, con la nuova giunta, metta ordine nella Sanità Laziale, valorizzando ciò che di buono esiste ed eliminando gli sprechi, che sono tanti, ma che sono difficili da individuare, per chi non è ben addentro nel sistema. 
Lo SMI, a proposito di sprechi,  per quel che riguarda il 118, si chiede, se esistono 20 milioni di euro per indire una gara per l’appalto di un servizio pubblico a privati, perchè non si utilizzano tali fondi per assumere, in particolare 10 colleghi anestesisti che hanno vinto un concorso pubblico nel Febbraio 2007, e che a tutt’oggi vengono solo rinnovati di anno in anno, o i 9 colleghi cococo, che lavorano nel sistema da oltre 7 anni , ma con un contratto libero-professionale, rinnovato da ARES 118 di anno in anno, o  i 6 autisti che hanno vinto un concorso nel 2011, o infine perchè non si assumono i 95 autisti-barellieri, che entrati in Ares come interinali, sono stati fatti transitare in Croce Rossa a Novembre del 2006, e attualmente sono senza lavoro o con dei contratti saltuari, creando una sfiducia totale nel sistema e soprattutto perdendo professionalità ormai acquisite? Rispondere che è a causa del blocco del turn-over è facile e semplicistico.