Incontro Sindacati-Regioni. Fvm: “Bene disponibilità a chiudere il contratto rapidamente purché sia garantito incremento”

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A margine dellʼincontro avvenuto ieri fra i rappresentanti sindacati e quelli regionali in merito alla chiusura del contratto di lavoro, la Federazione Veterinari e Medici (Fvm) registra con favore la disponibilità a chiudere rapidamente il contratto, “purché sia garantita la piena disponibilità delle risorse economiche necessarie a erogare il 3,48% di incremento”

Si è svolto ieri un incontro fra i sindacati della Dirigenza Medica Veterinaria e Sanitaria del Ssn e il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, il Coordinatore della Commissione salute delle regioni, Antonio Saitta, e il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Sergio Venturi.

L’incontro era stato sollecitato dalle Organizzazioni Sindacali per verificare l’esistenza o meno da parte delle Regioni, della volontà politica di arrivare in tempi brevi alla chiusura del contratto di lavoro. La Federazione Veterinari e Medici (Fvm) registra con favore la disponibilità a chiudere rapidamente il contratto, e ritiene certamente necessario in questa fase accelerare.

“La proposta delle Regioni di risolvere rapidamente i nodi economici è condivisibile – scrivono dalla Fvm in una nota -, purché sia garantita la piena disponibilità delle risorse economiche necessarie a erogare il 3,48% di incremento. Si può sicuramente fin da ora sottoscrivere un Ccnl in cui si creino le condizioni per definire le risorse necessarie nella prossima Legge di Stabilità, risorse che dovranno garantire la piena esigibilità dei Lea e consentire di creare le condizioni per evitare che il ricambio generazionale in atto si traduca nella contrazione degli organici”.

“La piena attuazione dellʼAtto di Indirizzo – concludono dalla Fvm – richiederà sicuramente uno sforzo da parte della parte datoriale che sembra essersi finalmente resa conto che le ipotesi al vaglio, soprattutto per il restiling normativo, richiedono tempi lunghi e quindi da spalmare su entrambi i trienni contrattuali. La priorità ora è risolvere i nodi economici, tirando fuori la dirigenza dalle secche di un Ccnl che sottoscritto da gran parte del pubblico impiego ha finora ed inspiegabilmente  escluso proprio la dirigenza. Tutto resterà nel vago sino a che le parti non sottoscriveranno un protocollo politico dʼintesa sui temi cruciali con impegni adeguati di risorse”. (Fonte: Panorama della Sanità)