Codici bianchi e verdi :progetto MED

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Il giorno 14 marzo 2012 presso la regione Lazio si è svolta la riunione del comitato regionale per l’approvazione del progetto MED.

Per conto dello SMI erano presenti Paolo Marotta e Cristina Patrizi che in merito al progetto presentato dalla parte pubblica  (codici bianchi e verdi affidati ai MMG nei P.S.) hanno sollevato  delle importanti criticità.

1)      In una regione con piano di rientro è necessario “investire” altri fondi, ancorché sperimentali, in progetti che, così strutturati, NON spostano la popolazione dall’ospedale?
2)      Sarebbe stato opportuno incentivare eventualmente le UCP, sempre in via sperimentale SOPRATTUTTO in quelle situazioni in cui esiste una popolazione sparsa che non riesce facilmente ad accedere al P.S. ?
3)      Chi gestisce le domande dei medici per accedere al servizio: gli ospedali, le ASL (?) o la regione stessa?
4)      Per il governo e l’economia organizzativa del progetto stesso non sarebbe stato utile utilizzare i numeri già conosciuto dall’utenza delle centrali d’ascolto di continuità assistenziale attive su tutto il territorio invece di creare dei doppioni con altre centrali diurne gestite e controllate non si capisce da chi?Inoltre ,proposto dallo SMI :la volontarietà di adesione al progetto e  la compatibilità (secondo i vigenti AA.NN ed A.IR).
La medicina generale è pronta ad accorrere in aiuto al P.S , ma chi aiuterà la medicina del territorio a farsi carico delle 1000 incombenze che la opprimono (presa in carico, pz fragili, ricetta elettronica)?
Senza contare che siamo ancora in attesa di conoscere il risultato degli accessi ai punti BLU influenza , che a noi risultano essere ben altra cosa (accessi minimali ) rispetto ai 2000 millantati per ogni ambulatorio .Speriamo che per venire incontro alle esigenze della popolazione le risorse vengano allocate dove servono.
Lo SMI non firmerà il progetto fintantochè non  avrà risposta ai suoi quesiti.