Lazio. Decreto appropriatezza. La Regione ‘frena’. “Applicazione sarà graduale e progressiva”

Print Friendly

E’ questa la linea emersa al termine del vertice odierno con i sindacati di medicina generale. Tra le maggiori difficoltà applicative sin qui riscontrate l’adeguamento del software di studio dei medici, la mancanza delle specifiche tecniche da parte di Sogei per consentire l’avvio telematico delle ricette in conformità con il decreto ministeriale e le discrepanze nella codificazione delle patologie e in materia di esenzione.

“Pervenire in modo graduale e progressivo all’applicazione su tutto il territorio regionale delle disposizioni previste nel decreto sull’appropriatezza”, garantendo “il tempo necessario a consentire che vengano eliminate le attuali oggettive criticità gestionali”. E’ questa la linea che verrà adottata nel Lazio, approccio condiviso nel corso dell’incontro che ha riunito il responsabile della Cabina di Regia Alesso D’Amato, il Direttore regionale Salute e Politiche sociali Vincenzo Panella, il segretario della Fimg Lazio Maria Corongiu, il vice segretario dello Smi Lazio Ermanno De Fazi, il vice presidente dello SmiAngelo Filardo, il Presidente regionale Giuseppe Di Donna e il rappresentate di Intesa Sindacale Giacomino Taeggi.

Nel Lazio dal 1° ottobre 2015 è a regime la prescrizione farmaceutica in modalità dematerializzata ed è stato predisposto il Catalogo Unico Regionale per la dematerializzazione della ricetta specialistica: è quindi necessario, è stato evidenziato nel corso del vertice, l’aggiornamento dei gestionali dei medici di medicina generale e il conseguente allineamento con quanto di competenza di Sogei per l’invio delle ricette.

E’ stato inoltre osservato che le maggiori difficoltà applicative sin qui riscontrate riguardano:
► Adeguamento del software di studio dei Medici di Medicina Generale;
► Mancanza delle specifiche tecniche da parte di Sogei per consentire l’avvio telematico delle ricette in conformità con il decreto ministeriale;
► Discrepanze nella codificazione delle patologie e in materia di esenzione;
► Scarsa informazione ai cittadini; 
► Assenza del parere del Comitato Lea;
► Equità di trattamento tra ospedale e territorio.

La Regione si è infine impegnata a rappresentare le problematiche evidenziate sia in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni e sia al Ministro della Salute, e per il tramite delle proprie strutture a determinare le condizioni e ad emanare disposizioni attuative per la piena operatività del decreto. Da parte loro i medici di medicina generale si sono impegnati a evitare disservizi nel rispetto dell’appropriatezza prescrittiva e della normativa in materia di esenzioni. (Fonte: Quotidiano Sanità)