Sul Decreto Lorenzin, la denuncia dello Smi: “La confusione regna sovrana. E’ un Testo inadeguato e con profili di illegittimità perchè azzera i Livelli Essenziali di Assistenza. Ricorso al Tar”

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Il Sindacato dei Medici Italiani-Smi, a poche settimane dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cosiddetto Decreto Lorenzin per l’appropriatezza prescrittiva, si rivolge al ministro della salute, Beatrice Lorenzin, chiedendo la sospensione dell’applicazione del provvedimento.

Quindi, lo Smi segnala i possibili profili di illegittimità, annunciando il ricorso alle vie giudiziarie.

Pina Onotri, Segretario Generale Smi: “Come ripetuto più volte questa misura del Governo è un pasticcio dal punto di vista della realizzabilità, le Regioni sono in difficoltà e i medici non sono stati informati e formati. In questi giorni, infatti, impazzano le voci su sospensioni, su deroghe e su diversi criteri di applicabilità. Per questa ragione stiamo chiedendo un immediato incontro con tutte le Regioni, ma pensiamo che sia necessario che il ministro stesso riapra un confronto su questo provvedimento”.

“Non solo – denuncia Onotri – è ormai chiaro come questo decreto sia l’ennesima manovra che ha come obiettivo tagliare servizi, come dimostrano le diverse previsioni che confliggono con gli stessi livelli essenziali di assistenza (Lea). Si confonde reiteratamente, e colpevolmente, l’appropriatezza con l’erogabilità. Più semplicemente: si scarica sui medici l’onere di negare prestazioni necessarie al paziente”.

“Per tutte queste ragioni – conclude Onotri – chiediamo al Ministero di assumere un indirizzo univoco con la sospensione dell’applicazione del decreto e, quindi, il ritiro del provvedimento. In assenza di risposte annunciamo sin da ora il ricorso alle vie giudiziarie perché, come detto precedentemente, questa misura del Governo mette a rischio l’assistenza sanitaria, sancita dalla nostra Costituzione. Infine, confermando lo sciopero del 17 e del 18 marzo, invitiamo le associazioni dei consumatori a ‘battere un colpo’ e fare fronte comune con i medici, il loro silenzio è incomprensibile”. (Fonte: Sindacato Medici Italiani)