Sindacati medici, stop a proteste contro Manovra

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Roma, 13 lug. (Adnkronos Salute) – Il richiamo alla responsabilità del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, deve aver fatto presa – oltre che sulle forze politiche di opposizione – anche sui sindacati medici. Le organizzazioni dei medici dirigenti dipendenti, convenzionati, pediatri di libera scelta, camici bianchi dell’ospedalità privata e dei dirigenti sanitari, veterinari e amministrativi del Ssn "in considerazione delle tensioni sui mercati finanziari e della svolta impressa all’iter parlamentare per l’approvazione della manovra economica, hanno deciso di sospendere il sit-in programmato per giovedi 21 luglio e tutte le altre iniziative di protesta previste".

Lo stop alle iniziative di protesta non placa però il malcontento dei medici riguardo la manovra. "La necessità inderogabile dell’approvazione della Manovra economica per tutelare il Paese dalle speculazioni finanziarie – si legge in una nota – non cancella, tuttavia, il totale dissenso per quei provvedimenti che colpiscono duramente il Ssn e il personale sanitario e che minacciano di compromettere il sistema di tutela della salute dei cittadini".
Le organizzazioni sindacali confermano comunque lo stato di agitazione della categoria e la convocazione degli stati generali della sanità giovedì 21 luglio a Roma. "Dagli stati generali – spiegano – partirà un confronto di idee, programmi e proposte per tutelare le categorie del Ssn che pagano uno dei prezzi più alti in termini economici e di condizioni di lavoro al risanamento dei conti pubblici del Paese e insieme un valore fondamentale quale il Servizio sanitario nazionale".
I sindacati auspicano che nel momento della definizione e approvazione dei regolamenti a cui la Manovra economica rinvia, si possano comunque trovare soluzioni alle criticità denunciate. Nello specifico: "definanziamento del servizio sanitario e taglio dei servizi sociali che chiamerà i cittadini a pagare di tasca propria la tutela della propria salute; blocco della contrattazione collettiva nazionale e delle convenzioni fino al 2014, con una perdita del potere d’acquisto del 20%; blocco del turn over con la deroga solo per i direttori di struttura complessa per le regioni sottoposte ai piani di rientro; blocco della rivalutazione economica delle pensioni che colpirà tutta la dirigenza".
E ancora, "mantenimento del tetto economico alle assunzioni senza deroghe per le aree più critiche; blocco delle risorse per la contrattazione accessoria, che pure non pesca nel bilancio dello Stato; penalizzazioni per i medici di medicina generale che vengono colpiti due volte, sia nella parte che riguarda i loro compensi professionali che in quella che riguarda i fattori produttivi (studio, attrezzature e personale) che, con rimborsi fermi al 2009 e con spese in crescita, mettono quotidianamente a disposizione dei cittadini".La nota è firmata da Anaao Assomed; Cimo-Asmd; Aaroi-Emac; Fp Cgil medici; Fvm; Fassid; Cisl medici; Fesmed; Anpo-Ascoti-Fials medici; Uil Fpl federazione medici; Sds Snabi; Aupi; Sinafo; Fedir sanità; Sidirss; Fimmg; Sumai; Smi; Fimp; Cimop.