Smi: Mai più precari! Workshop il 17 settembre a Roma. La presentazione video del segretario, Pina Onotri, per la SMItv

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Sanità pubblica, mai più precari! Dopo il Dpcm il momento delle soluzioni politiche e strutturali. Workshop il 17 Settembre a Roma. Il Programma dei lavori. La presentazione video del segretario, Pina Onotri, per la SMItv. Guarda la video presentazione per SMItv. VEDI

SANITÀ PUBBLICA, MAI PIÙ PRECARI

I numeri del precariato medico sono molto alti e raccontano una realtà preoccupante per la tenuta stessa della nostra sanità pubblica: si calcola che siano oltre seimila i medici che hanno un contratto a tempo determinato nonché altri seimila già specializzati con contratti atipici.

Molti di questi professionisti cercano soluzioni lavorative all’estero: circa 2400 a tutt’oggi hanno trovato occupazione stabile in altri Paesi dell’Unione Europea con una perdita evidente di risorse umane ed economiche per lo Stato Italiano, che per ciascun medico ha investito, a partire dalla sua formazione, circa 150.000 euro tra costi diretti e indiretti.

L’emanazione del DPCM 6 marzo 2015: “Disciplina delle procedure concorsuali riservate per l’assunzione di personale precario del comparto sanità” apre una nuova prospettiva e contribuisce sicuramente a ridurre i numeri della precarietà. Ma non basta, servono soluzioni politiche strutturali.

Da questa analisi e consapevolezza nasce la necessità del Workshop “SANITÀ PUBBLICA, mai più precari”, del prossimo 17 settembre a Roma. Un appuntamento che si pone l’obiettivo di affrontare le cause del fenomeno, valutare lo stato di attuazione del DPCM, individuare possibili cambiamenti nel percorso formativo, nella riorganizzazione delle strutture sanitarie, anche attraverso una legislazione, che riconduca entro ambiti di documentato fabbisogno, l’utilizzo di personale medico a tempo determinato e a rapporto atipico nel Ssn.

Ciò anche al fine di disincentivare il legittimo ricorso alle vie giudiziarie di chi, in anni di precariato, si è visto negare diritti giuridici ed economici, come ha ammonito recentemente la Corte di Giustizia Europea. (Fonte: Sindacato Medici Italiani)