Smi-Lazio: Il progetto “Estate Sicura”, attivato ad ostia dalla Asl RmD, non è stato siglato da alcun Sindacato di categoria e duplica servizi sanitari già presenti sul territorio, creando disorientamento dell’utenza

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Critico lo Smi-Lazio relativamente al progetto “Estate Sicura” promosso dalla Asl RomaD che prevede l’attivazione, dal 21 giugno al 14 settembre, ad Ostia (in viale Vega 3), di un Ambulatorio per i codici bianchi, gestito dai medici di medicina generale nei festivi e prefestivi.

Per Lionello Petruccioli, segretario aziendale RmD: «Ad oggi risulta assolutamente falsa la notizia diffusa dalla stessa Asl che sia stato siglato un accordo tra l’Azienda e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per la gestione e l’organizzazione del progetto in questione».

Il progetto merita, infatti, «maggiori approfondimenti tenendo conto, per esempio, delle strutture sanitarie già esistenti, come i nuclei di cure primarie aperti 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno». In questa ottica, lo scorso 20 giugno, la delegazione sindacale dello Smi-Lazio, in una lettera inviata all’attenzione di Vincenzo Panella, direttore generale della Asl Rmd e di Flori Degrassi, responsabile della programmazione sanitaria alla Regione Lazio, ha sollevato alcune perplessità circa il programma “Estate Sicura”.

«Vorremmo capire la ragione per cui, tale progetto, non sia stato affidato, direttamente, ai medici di Continuità Assistenziale (ex guardia medica), che svolgono già la loro attività presso il Centro in cui è stato attivato l’Ambulatorio, con conseguente vantaggio economico anche per la Asl», ha sottolineato ancora il Sindacalista. «Bisogna, dunque, fare chiarezza sul sistema di inclusione dei medici di medicina generale al progetto, nonché sulla struttura organizzativa dello stesso».

Infine, Lionello Petruccioli, ha ribadito la necessità di trasparenza sui criteri di ammissione del personale sanitario. «Questo tipo di progetto potrebbe rappresentare una possibilità per i medici che vorrebbero entrare nella Medicina Generale a pieno titolo, ma che non riescono ancora ad essere inseriti. Auspichiamo, pertanto, in un chiarimento da parte dei vertici aziendali».